“Ebbene sì, non c’è nessun motivo per leggere queste storie e neppure per consigliare di farlo. Però, a ben guardare, non c’è nemmeno un motivo per non farlo.
In fondo, sono piccoli esercizi di fantasia. Piccoli, sì, perché brevi, perché ingenui. E improvvisati. Classiche storielle della buonanotte, che cercano di non conciliare troppo il sonno del lettore, anche grazie alla brevità. E all’ironia. E a un filo di poesia, qua e là, a sprazzi, non troppa, per carità.
Si gioca un po’ sull’assurdo, che i bambini, perché sono storie per bambini, capiscono e frequentano più e meglio degli adulti. Però assurdo mica tanto. In fondo chi può escludere che la lavapiatti di casa si innamori del forno che le sta accanto? E chi non è interessato a sapere che fine facciano, padre e figlio, insieme nello stesso sogno?”
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Giorgio Caldonazzo è indubbiamente nato a Brescia nel 1968, ha frequentato il liceo classico, si è laureato in giurisprudenza, ha fatto e continua a fare il giornalista da fin troppo tempo, prima come caporedattore nel settimanale Visto, poi – ansioso di maggiori libertà – da free lance (potete trovare la sua firma sul settimanale Gente e sul mensile I viaggi del gusto). Da sempre segue le storie di cronaca, nera, bianca o a… strisce. Ha scritto una biografia non autorizzata di Oscar Luigi Scalfaro, è coautore del libro “Una storia che (non) sta in piedi”, dedicato a una ragazza speciale, ora pubblica le “Storie matte” per giovanissimi lettori. Ma per quanto si sforzi – e per natura non si sforza mai troppo – non dimentica mai di cimentarsi nel perfezionamento della sua arte preferita: quella della pigrizia… Fondamentale per affinare il pensiero.